Cosa è Le Lupe

Il progetto Le Lupe nasce dall’idea di creare qualcosa che fosse a disposizione delle donne.

Abbiamo messo a confronto idee, caratteri, modalità espressive. Cercando un punto d’incontro; un luogo comune nel quale linguaggi diversi potessero esprimere lo stesso concetto, lo stesso pensiero.

Abbiamo riso, scherzato o anche discusso animatamente e abbiamo sperimentato che dalle differenze può nascere un coro a più voci in cui nessuna prevale sull’altra. Si è dato origine alla realizzazione di uno spazio di accoglienza, ascolto e intervento per la prevenzione della violenza di genere. Uno spazio nel quale voci diverse avrebbero potuto trovare il loro posto, il loro personale riscatto, la loro possibilità di espressione. Nasce uno spazio in cui è possibile dire.

Abbiamo costruito percorsi nei quali ci fossero l’espressione teatrale, la spiritualità, l’ascolto, la cura, il contatto con il corpo, con la mente o ancora con la propria energia vitale. Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare in percorsi di gruppo e osservare le possibilità che genera: non giudizio, ascolto, vicinanza, protezione, forza. Nei percorsi di gruppo hanno trovato voce persone timide, razionali, eteree, decise, curiose, alcune anime ferite sono state sorprese di avere qualcuno che fosse lì per loro, che ascoltasse veramente senza cercare solo la soluzione o la risposta. Perché a volte la risposta non c’è. È necessario ascoltare, e noi, insieme a tutto il gruppo, lo abbiamo fatto con le orecchie, gli occhi, gli abbracci e gli strumenti che avevamo a disposizione.

E dopo una fase intensa di processi di rete sul decimo municipio con la partecipazione ai patti territoriali, e dopo quattro anni di attività sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere, Le Lupe si costituiscono come associazione e la sede di via Grenet 79 diviene uno spazio aperto stabilmente al territorio. Per noi ha rappresentato un importante punto di arrivo ma anche un emozionante punto di partenza per continuare a portare l’attenzione su tematiche fondamentali quali la questione di genere, il sostegno alla genitorialità, la tutela dell’età evolutiva e dei suoi bisogni, l’etica dell’accoglienza, l’attraversamento del conflitto, la consapevolezza emozionale.

Il counseling è lo strumento che ci accompagna in questi ambiti, come approccio funzionale nella relazione di aiuto. In questo settore Le Lupe si occupano anche di formazione attraverso la scuola di counseling e la formazione continua rivolta alla comunità educante.

Oggi l’APS LE LUPE è un’associazione di promozione sociale in grado di rispondere a specifici bisogni della persona, nella ferma convinzione che il cambiamento, la trasformazione sia sempre possibile.

Quello che vogliamo fare

Aprire una porta d’ingresso alla trasformazione personale.
Utilizzando la matrice ecologica e sistemica, l’essere umano viene da noi inteso come espressione unica e irripetibile di una realtà costituita da infinite connessioni e da profonde interdipendenze tra tutte le sue componenti.

La consapevolezza come processo di armonizzazione continua tra emozioni, pensieri e sensazioni all’interno dei diversi contesti di vita.
La coerenza tra idee ed azioni, tra valori e pratiche di vita.
Una vera e propria alfabetizzazione emotiva che consenta al soggetto di approfondire il contatto con se stesso e con i propri vissuti, aumentando l’autocomprensione.

Abbiamo come ulteriore obiettivo quello di far sperimentare all’individuo il potere curativo del Gruppo, favorendo l’emergere del suo Sé autentico, rassicurando vecchie paure e creando le condizioni per sperimentare un amore incondizionato. L’accoglienza e la protezione del Gruppo consentono di essere se stessi accettando anche le fragilità e le debolezze più nascoste.

Quello che desideriamo

Intendiamo frequentare il futuro con gioia con l’obiettivo di raggiungere il costituirsi di un branco.
Consideriamo il counseling una forma d’aiuto professionale praticata, principalmente, in forza del nostro specifico e particolare modo di stare con noi stessi, in relazione con i nostri clienti, gestendone opportunamente le dinamiche di comunicazione, con l’intento preordinato di avviare-rilanciare-sostenere, in loro, sviluppi di consapevolezza tali da migliorare significativamente le loro capacità/possibilità di affrontare le situazioni problematiche che stanno vivendo.

L’APS Le Lupe è impegnata nella promozione di politiche per le pari opportunità di genere e la prevenzione e il contrasto ad ogni forma di discriminazione, assumendo il principio della parità e delle pari opportunità in tutta l’attività programmatoria ed attuativa. L’ APS Le Lupe ha la volontà di assicurare le stesse possibilità di crescita professionale a tutte le persone che collaborano o collaboreranno in associazione e si è impegnata a promuovere una politica di gestione che ponga attenzione alla diversità, alla parità di genere, all’empowerment femminile e alle pari opportunità. Sosteniamo fermamente il principio di uguaglianza, vale a dire che valori come inclusione, diversità parità di trattamento tra uomini e donne siano fondamentali garanzie per un ambiente di lavoro sano e di continua crescita personale e professionale. L’APS Le Lupe infatti, nel rispetto del principio di uguaglianza fra tutti gli individui, ripudia ogni discriminazione in base all’età, al genere, allo stato di salute, alla nazionalità, alle opinioni politiche, alle credenze religiose e all’identità sessuale dei suoi collaboratori. Questo intendere la politica per le pari opportunità si rivolge a tutti gli stakeholder dell’APS Le Lupe, inclusi i suoi collaboratori, fornitori e sostenitori con l’obiettivo di avere un impatto significativo nella propria rete di relazioni e collaborazioni. L’APS Le Lupe non dispone limitazioni con riferimento alle condizioni economiche e discriminazioni di qualsiasi natura in relazione all’ammissione degli associati. Nell’ammissione dei soci, l’Organo di Amministrazione delibera sulla domanda secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e le attività di interesse generale svolte dall’Associazione.

Chi siamo

Ghislaine Sacuto​

Dottoressa in scienze della formazione e in scienze e tecniche psicologiche, mediatrice e counselor relazionale ad indirizzo teatrale

Mi sono formata in scienze e tecniche psicologiche e in scienze della formazione, sono mediatrice culturale e counselor relazionale formatrice AICo. Credo molto nel counseling come l’arte di aiutare le persone ad aiutarsi e sono affascinata dalla comunicazione in tutte le sue forme. Mi occupo da molti anni in molte maniere del sostegno alla persona e se dovessi raccontarmi con una citazione sceglierei Erving Polster: Ogni vita merita un romanzo.

Rossella Sperati

Educatrice professionale di comunità, mediatrice sistemico relazionale, counselor sistemico transazionale

Sono una educatrice professionale di comunità, una mediatrice sistemico relazionale, counselor sistemico transazionale e costellatrice familiare. Sono sempre stata interessata alla ricerca di nuove conoscenze per migliorare la mia personale inclinazione a volermi mettere a disposizione dell’altro, all’aver cura dell’altro. Accompagnare per un pezzo di strada qualcuno che porta su di sé il peso di un suo disagio, orientarlo nel far emergere le sue qualità e capacità per potersene alleggerire o liberare.

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SPORTELLO DI SUPPORTO SOCIOAFFETTIVO

L’ambiente scolastico, pur essendo per gli adolescenti un contesto che richiede impegno e che può comportare una quota di frustrazione, è comunque un luogo che contribuisce alla realizzazione di sé, un ambiente che accoglie e contiene e che offre la continuità delle relazioni, ma a volte è anche lo spazio in cui si attivano ed emergono atteggiamenti di sfida tipici dell’età e potenziali disagi emotivi. La presenza di un “luogo”, che accoglie i ragazzi in un momento evolutivamente delicato e controverso quale l’adolescenza, rappresenta l’opportunità per affrontare e risolvere problematiche inerenti la crescita, l’insuccesso, il bullismo, la violenza di qualunque tipo, caratterizzandosi come luogo nel quale si possono esprimere i propri vissuti problematici e rileggerli secondo modalità più adeguate. Lo sportello di Supporto Socio Affettivo si basa essenzialmente sull’ascolto attivo e sul colloquio individuale e/o di gruppo. Questa modalità di intervento è orientata all’accoglienza, alla consulenza, al sostegno individuale e di gruppo e può anche rappresentare il primo contatto con una figura d’aiuto, costituendo, nei casi di situazioni più a rischio, quel collegamento verso una presa in carico più ampia e articolata all’interno di adeguate strutture territoriali.

RAGAZZI DI CARTA: La narrazione come atto consapevole del sapere di sé L’adolescenza tra identità e narrazione. La narrazione come atto consapevole del sapere di sé.

L’idea del progetto è quella di offrire ai ragazzi partecipanti la possibilità di far emergere attraverso il lavoro autobiografico i propri vissuti e procedere verso la loro elaborazione. Una volta enucleati gli episodi di vita particolarmente esplicativi i ragazzi saranno guidati nello scegliere la strategia narrativa e nell' apprendere le tecniche più a loro congeniali per raccontarli Si realizza una “Biblioteca Vivente” , in cui i ragazzi divengono “libri vivi” , che raccontano un’esperienza significativa e simbolica, invitando i lettori non a sfogliare pagine, ma ad ascoltare un loro pari che li conduce attraverso quel vissuto.

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Ecologia della relazione: 10 strumenti pratici contro il conflitto e il burn out

Questa esperienza individuale e di gruppo, si configura come dispositivo che promuove una dimensione ecologica della relazione e della comunicazione. Offre l’opportunità di sperimentare un lavoro su stessi di tipo biografico-narrativo per ricomporre le esperienze pregresse alla luce di un nuovo riconoscimento e una nuova attribuzione di senso. Successivamente diviene luogo di incontro con l’altro, luogo dove riconoscere e sviluppare i diversi linguaggi relazionali ed emotivi. Il percorso vuole orientare verso una riconsiderazione della propria identità in termini sistemici a partire dal dialogo con gli aspetti profondi di sé stessi e conseguentemente con tutti i contesti di riferimento; acquisire nuove competenze per agire strategie efficaci al contrasto delle disfunzioni comunicative e favorire il miglioramento della qualità delle relazioni. Gli strumenti proposti afferiscono a diverse aree di sperimentazione pedagogica: dalla pedagogia narrativa, alla pedagogia dell’interiorità, alla pedagogia del desiderio, con l’intento di esplorare le strategie più funzionali per ogni diade docente-discente. Il corso ha una impostazione pratica ed esperienziale, l'obiettivo principale è quello di fornire strumenti utili e pratici per la gestione della classe, che verranno illustrati e sperimentati durante il corso.

Essere Counselor

Il terzo anno rappresenta il coronamento del percorso formativo, con l'approfondimento della figura professionale del Counselor e delle specifiche tecniche di Counseling. Attraverso un approccio integrato che considera l'individuo nella sua interezza, il Counselor è in grado di instaurare un rapporto di aiuto efficace e umano con il cliente. Durante questo anno, saranno potenziate competenze come l'ascolto attivo, l'empatia, il rispetto della soggettività dell'altro, la capacità di motivare il cambiamento e di adattare l'intervento alle esigenze specifiche del cliente. Verranno approfonditi temi come l'Etica e la Deontologia professionale, i confini e le tecniche specifiche del Counseling, per fornire agli studenti tutte le competenze necessarie per diventare dei professionisti competenti ed etici nell'ambito della relazione d'aiuto.

Io e l'altro

Il secondo anno è la naturale prosecuzione del primo: viene esplorato e approfondito ciò che ciascuno porta nelle proprie dinamiche interpersonali, ovvero come influisce, più o meno consapevolmente, nei processi e nei risultati delle relazioni che viviamo. Si tratta di un anno per entrare in contatto con la propria autenticità espressiva ed emotiva, sia a livello individuale che relazionale. Saranno affrontati temi come i propri giochi relazionali, per svelarli e scoprire la forza e il valore del maschile e del femminile; verranno approfonditi possibili conflitti emotivi, con particolare attenzione alla rabbia, per trasformare l'energia della tensione in slancio vitale.

Incontro con l'Io

Il primo anno del percorso formativo mira a comprenderne, attraverso l'empatia, le dinamiche personali che influenzano, positivamente o negativamente, i comportamenti della propria vita. Questo costituisce il primo passo verso l'evoluzione personale, in quanto fornisce gli strumenti per individuare gli "occhiali" attraverso cui interpretiamo la realtà e la vita. Le Costellazioni, la teatroterapia, le pratiche corporee e quelle espressive rappresenteranno un importante strumento per la lettura delle rappresentazioni personali. Saranno affrontati argomenti quali il bambino interiore, ovvero quella parte della nostra personalità che rimane sempre bambina e che, quindi, conserva le caratteristiche del mondo dell'infanzia, come la giocosità, lo stupore, i bisogni, le attese e la vulnerabilità. Sarà anche esplorata la parte che definisce e caratterizza le regole, le barriere morali e il codice etico, stabilendo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, creando il nostro palcoscenico interiore. L'obiettivo è riconoscere i copioni personali che recitiamo ogni giorno, determinando la nostra identità di genere, sia essa maschile o femminile.

Rossella Sperati

Sono una educatrice professionale di comunità, un mediatore familiare sistemico, counselor sistemico transazionale e costellatrice familiare. Sono sempre stata
interessata alla ricerca di nuove conoscenze per migliorare la mia personale inclinazione a volermi mettere a disposizione dell’altro, all’aver cura dell’altro. Accompagnare per un pezzo di strada qualcuno che porta su di sé il peso di un suo disagio, orientarlo nel far emergere le sue qualità e capacità per potersene alleggerire o liberare.

Ghislaine Sacuto

Mi sono formata in scienze e tecniche psicologiche e in scienze della formazione, sono mediatrice culturale e counselor relazionale formatrice AICo. Credo molto nel counseling come l’arte di aiutare le persone ad aiutarsi e sono affascinata dalla comunicazione in tutte le sue forme. Mi occupo da molti anni in molte maniere del sostegno alla persona e se dovessi raccontarmi con una citazione sceglierei Erving Polster: Ogni vita merita un romanzo.